
Lo chiamavano Morte.
Con un cappello nero
Riscuoteva la Sorte.
Con passo sicuro
A testa alta incedeva,
Aveva un sorriso oscuro
Ed una forbice in mano stringeva.
Un giorno una fanciulla incontro gli andò,
Al coniglio, da sì tanto coraggio rapito,
Il cappello via gli volò.
La ragazza, con il corpo di margherite vestito,
Porse il cappello al coniglio stupito.
Mosso da riconoscenza, le restituì il fato,
Dispensando così un consiglio accorato:
‘Il mio cappello è nero ed il fondo non cogli,
È riservato ai vili, ai matti, ai folli.
Restar fermi ad aspettarmi
Non porta mai un buon presagio.
La strada è lunga, va’ e prosegui adagio.
Ma bada, un passo avanti a me dovrai restare,
Se il filo della tua vita
In anticipo non vorrai far tagliare.